Afterglow
Sentiamo che cosa afferma, a tale proposito, Harald Sund, un famoso fotografo di origine
norvegese ma che poi ha operato soprattutto in America:
Meglio optare (nel fotografare) per i momenti immediatamente precedenti e successivi
all’alba o al tramonto: le condizioni ottimali non durano a lungo e spesso vengono
trascurate dall’osservatore, più attento alla magnificenza di un tramonto.
La loro resa in termini fotografici è però particolarmente efficace e insolita
(da Corso di Fotografia, Tutti Fotografi, 1994).
Quindi condizioni di luce a prima vista sfavorevoli possono dare invece risultati
sorprendenti e soprattutto originali.
Il termine inglese afterglow si riferisce ad esempio, agli ultimi bagliori del sole,
una delle condizioni quindi indicate da H. Sund. Naturalmente in questi momenti
la luce sarà molto rossastra (in base alla temperatura colore andrà all’incirca
da 0 a 3400 Gradi Kelvin) e, a secondo dei soggetti fotografati, potrà creare
qualche problema.